Lavorare in team non è una cosa scontata. Il successo non è garantito. Presuppone al contrario una serie di premesse, di atteggiamenti che devono essere condivisi parte di tutti, membri e leader del gruppo. Vediamo brevemente quali (e l’elenco non è certo esaustivo…)
Tesi 1: la passività non giova all’efficacia del gruppo.
Ognuno deve attivarsi e impegnarsi nel limite delle sue capacità al raggiungimento degli obiettivi.
Concretamente, essere attivi significa:
- prendere l’iniziativa;
- cercare e trasmettere informazioni;
- dare le proprie opinioni;
- coordinare il team, secondo le regole e i ruoli stabiliti;
- elaborare e riassumere informazioni e idee.
Tesi 2: Ognuno deve essere disposto e capace di imparare dagli altri.
La capacità e la volontà di imparare sono assolutamente necessarie al buon funzionamento di un gruppo. Questo è vero in particolare per la capacità di lavorare in gruppo in sé: infatti, già a partire dalla scuola, non siamo stati formati per lavorare in gruppo.
Nel lavoro in team, ci sono importanti opportunità di apprendimento: i membri possono scambiare, e quindi ampliare, le proprie competenze, a livello tecnico, metodologico e gestionale, e a livello di relazioni umane.
Tesi 3: in un gruppo la propria libertà è limitata dalla libertà degli altri membri. Questo comporta rinunce da parte dei singoli a favore del gruppo.
Rinunciare a posizioni, lodi, meriti personali, atteggiamenti di superiorità, è il primo passo nella direzione dell’aumento dell’efficacia del lavoro in gruppo. Infatti contro il gruppo lavorano i pensieri autoritari, i sentimenti di vendetta, le ambizioni e gli interessi esclusivamente personali, la mancanza di comprensione delle opinioni altrui e la mancanza di flessibilità.
Tesi 4: la fiducia è il presupposto di base per la condivisione degli obiettivi del gruppo, ed è in stretta correlazione con la produttività del lavoro in team.
È come la salute: gli effetti della fiducia sul team, si notano solo nel caso della sua mancanza! Si possono riassumere i sintomi di questa carenza in alcune manifestazioni tipiche:
- difesa continua della propria immagine;
- continui tentativi di modificare le posizioni e le convinzioni degli altri membri;
- produzione a pioggia di consigli;
- formalismo nel rapporto reciproco;
- celare conflitti ed emozioni;
Tesi 5: apertura comunicativa significa scambiare informazioni e opinioni liberamente. Reazioni, sentimenti, opinioni devono essere esternati, senza tuttavia perdere il controllo.
Una regola nei processi comunicativi è fondamentale: essere aperti significa rispettare gli altri e le loro opinioni. Questo requisito conferisce particolare importanza ad una dote che spesso trascuriamo: la capacità d’ascolto. Comunicare è soprattutto ascoltare, cercare di capire l’altro, riformulando con parole proprie il suo pensiero prima di partire a testa bassa con repliche spesso fuori luogo: Watzlawick ha detto che “sentire non è ancora ascoltare, ma ascoltare non è ancora capire…”.
Tesi 6: atteggiamenti a priori negativi disturbano l’efficacia del gruppo.
Allo stesso modo, atteggiamenti palesemente egoisti sono letali per il buon funzionamento del gruppo. Tra i membri del team deve aleggiare un sano “spirito di gruppo”.