Gli sviluppi dei Social media e degli altri strumenti online hanno portato a molte situazioni nuove per le aziende che cercano collaboratori e per le persone che cercano lavoro.
Una di queste situazione è la possibilità per le aziende di cercare informazioni online sui candidati ad una posizione. Ma il semplice atto di “googlare” il nome di una persona per verificarne la presenza in rete, in realtà non è così semplice.
Il Codice delle Obbligazioni svizzero all’articolo 328b recita “Il datore di lavoro può trattare dati concernenti il lavoratore soltanto in quanto si riferiscano all’idoneità lavorativa o siano necessari all’esecuzione del contratto di lavoro.” Ad un colloquio di lavoro, il datore di lavoro può così porre tutte le domande per verificare l’idoneità al lavoro, ma non può chiedere informazioni sulle opinioni politiche o sui piani familiari del candidato e nel caso lo facesse, il candidato ha il diritto di mentire.
Per i social media la questione è ancora più delicata, poiché le informazioni sono disponibili in rete. Secondo il parere di legali specializzati però, la regola di accesso per le aziende dovrebbe essere: accesso libero alle piattaforme Social destinate al business (Linkedin o Xing), nessun accesso a quelle private (Facebook). Le foto delle vacanze del candidato postate su Facebook non sono di per sé informazioni necessarie all’esecuzione del lavoro. Il fatto che il candidato abbia messo online le informazioni non è una giustificazione per avere libero accesso da parte dei responsabili di un’azienda che sta negoziando un contratto di lavoro. Allora attenti a non farvi beccare con le dita nella “social” marmellata…